La metafora della capra e del cavallo.
Nella mia attività di consulente mi trovo spesso ad operare nell’ambito dello sviluppo aziendale e delle risorse, con obiettivi tesi all’esaltazione delle performances di singoli e gruppi di lavoro.
Inizialmente procedo sempre ad una valutazione preliminare di 3 aspetti fondamentali: Gli skills o competenze possedute, le abilità sviluppate, il tipo di profilo individuale e sociale dell’individuo cercando di individuare negli stessi pregi e difetti in particolare:
- Lavoro di gruppo: capacità di collaborazione, di ascolto, ma anche di manifestare la leadership.
- Flessibilità: capacità di lavorare su ambiti diversi, con un atteggiamento disponibile e aperto.
- Motivazione: approccio propositivo nei confronti dell’attività lavorativa quotidiana.
- Creatività: capacità di andare oltre gli schemi, di offrire competenze che vanno al di là di quelle standard.
- Gestione del tempo: rispettare le scadenze e saper mantenere il controllo dei tempi di lavoro in situazioni di stress e di urgenza.
- Problem solving: capacità di individuare risposte e soluzioni, anche nei momenti di difficoltà o di stress.
Certo è che al là del protocollo di indagine che da anni utilizzo con successo, perfezionandone sempre più le caratteristiche, il talento emerge sempre dirompente, laddove esista.
Questa è la variabile assoluta, l’elemento che fa la differenza, il fattore X che alcuni hanno ed altri no. c’è poco da fare.
Purtroppo c’è chi nasce Capra, con tutto il rispetto per questo cocciuto e bellissimo animale, chi nasce Cavallo, animale simbolico, elegante, senz’altro più adatto alle arene in cui si disputano le competizioni quotidiane in tutte le aziende, Il mercato, i concorrenti, i clienti, i fornitori, i colleghi… tutto è competizione.
E veniamo ora al punto, le aziende vivono in un arena competitiva, possono scegliere quale campo ed a quale livello competere, ma pur sempre di gare si tratta, se a questo uniamo la naturale tendenza a voler ottenere successo ed affermazione, quasi tutte le aziende cercano di vincere su terreni sempre più difficoltosi.
Il problema è che per competere su circuiti sempre più impegnativi hai bisogno di cavalli da competizione, potete immaginare di fare competere una Capra a Parigi nel Grand Prix d’Amerique ?
In quell’arena troverete Cavalli ben addestrati e prodigi come è stato il celeberrimo Varenne, avete speranza di vincere?
Potrete utilizzare tutte le strategie a vostra disposizione, curando al meglio la Capra, bagni caldi, deodoranti e profumi, unghie perfette, capigliatura all’ultimo grido ma quello che otterrete sarà sempre una Capra, bellissima ma una Capra.
Quindi concludendo cari imprenditori e manager, se volete competere su terreni difficili il primo passo da compiere è dotarsi di una scuderia di Cavalli da corsa, senza ostinarsi a mandare l’elemento Capra dall’estetista, se poi avete la fortuna di avere anche dei fuoriclasse, come Ribot o Varenne senz’altro potrete ambire a vincere qualche o molte gare.
La Capra è Capra, non diventerà mai un Cavallo non è nella naturalità delle cose.
#ipensieridelsomaro